Ilaria
Malovini nasce a Tortona nel 1986, dove intraprende un percorso
pluridisciplinare sin da bambina e prosegue i suoi studi anche con stage con
note personalità straniere della danza Jazz, Hip Hop, Funky e Modern. Trasferitasi a Milano, si specializza nel filone contemporaneo con Rosita
Mariani, Marcella Fanzaga, Marta Melucci, Simone Magnani, Robert Lun, Silvia
Beillard, Davide Manico, Cristiana Milioni, Dino Verga, Virginia Spallarossa,
Claudia Maletta, diplomandosi nel 2009 al centro di formazione MAS Dance Lab,
sotto la direzione di Elisa Guzzo Vaccarino. Nel frattempo è coreografa ed interprete
nell'installazione "Simbiosi d'Amore", per la regia di Simona Bucci
(2007), e nella performance tematica su Francis Bacon “Danzare l'Arte”,
presentata al Palazzo Reale di Milano nel 2008; si sposta brevemente a Torino
in occasione del Work in Progress di Danza Contemporanea INSIDE/OFF (Torino,
2008), dove è interprete dello spettacolo "Details Loss" per la
coreografia di Giacomo Bia e la regia di Cristiana Milioni; per due anni
consecutivi partecipa al Festival ADDANZA (Trezzo sull'Adda) come danzatrice
per un estratto da "Through Nana's eyes" (2008), coreografia di Itzik
Galili, e per lo spettacolo “Mutuo Soccorso” (2009) coreografia di Michela
Lucenti. Sviluppando un discorso corporeo improntato alla Release
Technique ed al Contact Improvisation, ed un profondo interesse, maturato in
seguito all'incontro con Eva Karczag, per l'anatomia esperienziale, collabora
dal 2005 con i ControForma come interprete delle performance
“Assoluto” (2006) e “Scorci di metamorfosi" (2007), regia di Silvia
Bellu, presentati al MAS di Milano, e dello spettacolo “Giochi di forme” (arena
di Perdasdefogu, 2007); nel 2008 è danzatrice in “Io sono bambina”, per la
regia di Alessandra Rizzuto. Prosegue la sua carriera trasferendosi a Roma per
collaborare con Lucia Latour e l'organismo multiagente ALTROEQUIPE, per i quali
è performer danzante nella performance mobiligence 2009 “ALLALUNALALONEH”,
coreografia di Lucia Latour (Teatro Vascello, Roma, 2009), insieme a Marta
Bichisao ed Emanuela Ventura. Porta avanti un percorso rivolto
all'indagine del rapporto tra linguaggio verbale, cultura e linguaggio corporeo
innato nella naturalezza della spontaneità del movimento preinsito nelle
strutture, anche attraverso la conoscenza della linguistica russa, che la porta
a Mosca per un breve periodo, e delle teorie della semiotica riguardanti
la lingua giapponese, di cui intraprende gli studi. Tornata a Milano e laureata
a pieni voti in Lingue e Letterature Straniere, riprende la collaborazione con
i ControForma.